C'era una volta, in un angolo tranquillo della giungla, un camaleonte di nome Tommaso. Era conosciuto in tutta la foresta per una cosa speciale: i suoi colori cambiavano a ogni emozione. Quando era felice, diventava giallo come il sole. Quando era curioso, si colorava di verde foglia. Se aveva paura, diventava blu profondo, e quando rideva tanto da farsi male alla pancia, si trasformava in un rosa zucchero filato. Un mattino, Tommaso si svegliò… grigio. Non grigio di pioggia, né grigio d'argento. No, era un grigio spento, come una nuvola stanca. Provò a pensare a qualcosa di divertente, a ricordare una barzelletta, a danzare. Ma i suoi colori non tornavano. “Che succede?” si chiese. “Dove sono finiti i miei colori?” Tommaso iniziò a camminare per la giungla, cercando i suoi amici. Ma tutti erano troppo occupati: la scimmia saltava da un ramo all'altro, l’elefante si spruzzava l’acqua, i pappagalli chiacchieravano fortissimo. Nessuno sembrava notare che lui non era più colorato. Fu allora che, dietro un cespuglio, vide una piccola camaleonte rannicchiata su una pietra. Anche lei era tutta grigia. “Ciao…” disse Tommaso piano. “Ti sei scolorita anche tu?” Lei alzò lo sguardo. Aveva occhi tristi ma gentili. “Io… sono sempre stata così. Non ho mai avuto colori. ” Tommaso si sedette accanto a lei. “Ti va se ti racconto i miei? Magari un pezzettino li ricordi con me.